
Dipendenza da alcol: come riconoscere un alcolista
L’alcol è una delle sostanze che maggiormente creano dipendenza: è in grado di innescare due meccanismi, ovvero l’astinenza e la tolleranza. Gli alcolisti non possono fare a meno delle bevande alcoliche, e con il passare del tempo hanno bisogno di quantità sempre maggiori a intervalli più brevi.
Riconoscere un alcolista è fondamentale per aiutare la persona colpita da questa dipendenza. Capita che nelle famiglie ci siano casi di alcolismo: è essenziale captare tutti i sintomi, per dare il giusto supporto ai nostri cari che hanno tale problema. La cosa migliore, poi, è convincerli a rivolgersi a un centro specializzato, in cui si potrà affrontare con i mezzi corretti il disturbo (perché l’alcolismo è una malattia a tutti gli effetti).
Ci sono dei segnali che non bisogna assolutamente trascurare. Veri e propri campanelli d’allarme, pericolosi nel momento in cui si presentano in concomitanza tra loro. L’alcolismo è una patologia rischiosa sia per chi ne soffre, sia per i parenti, gli amici, il partner: è una minaccia per la salute fisica e mentale, e ha conseguenze a lungo termine che riguardano un po’ tutto l’organismo.
Alcune avvisaglie dell’alcolismo
Parlando di come riconoscere un alcolista, uno degli indizi da non prendere sottogamba è quello più ovvio: la continua ricerca di alcol. Non ci riferiamo al classico bicchiere di vino dopo il pasto, o alla birretta con la comitiva il sabato sera, bensì alla costante necessità di alcol – al punto che la persona esce spesso appositamente per comprarlo, e diventa aggressiva se non ha modo di farlo.
Infatti, un’altra avvisaglia consiste nei cambiamenti del carattere: autentiche alterazioni dell’umore, per cui ci si mostra nervosi, inquieti, a volte violenti. Gli alcolisti sono colpiti dall’ansia, risentono moltissimo dello stress, sono angosciati e in qualche situazione tristi. Non è facile convivere con chi è in balia di questa dipendenza.
Ci si rende conto della problematica anche perché gli alcolisti sono quasi sempre distratti, inaffidabili nei confronti degli impegni, poco attenti verso il lavoro e i compiti quotidiani. Dimenticano le promesse fatte, hanno difficoltà di concentrazione, non riescono più a coltivare le relazioni e tendono a isolarsi.
In più, quando si accorgono di questi atteggiamenti potrebbero avere l’abitudine di minimizzare per non dover ammettere la loro patologia. Naturalmente, tutti questi comportamenti variano da soggetto a soggetto e non sono semplici da cogliere.
Quando bisogna preoccuparsi?
Un errore che commettono in molti è il seguente: rimandare il rimedio, nella convinzione che le circostanze non siano così gravi come si crede. Pensieri ricorrenti sono i tipici “può smettere di bere quando vuole”, “in fondo non beve così tanto”, “basta un po’ di forza di volontà e non serve contattare uno specialista”.
Tutto ciò è sbagliato, perché – come già abbiamo detto – l’alcolismo è una malattia. Man mano che si va avanti, il problema si fa sempre più serio e complicato da arginare.
Gli alcolisti potrebbero non essere capaci di eseguire le normali azioni della vita di ogni giorno; potrebbero avere perdite di memoria, scatti violenti; potrebbero fare qualcosa di pericoloso per sé stessi e per gli altri (soprattutto, ad esempio, se si mettono alla guida). Il loro è uno stato alterato, motivo per cui è indispensabile una terapia ad hoc.
Le difficoltà nei gesti quotidiani sono una spia da non ignorare. Lo stesso vale per gli sbalzi di umore bruschi e senza ragione.
Cos’è l’alcolismo
Per spiegare bene come riconoscere un alcolista è importante anche chiarire quando un alcolista può essere definito come tale.
Nel DSM-5, l’alcolismo è l’uso problematico di alcol: una patologia cronica e soggetta a ricadute. Non tutti coloro che bevono alcol possono essere considerati alcolisti, ma è necessario che ci sia il craving – il desiderio impellente e incontrastabile di bere –, che si assumano dosi di alcol superiori a quelle previste, che gran parte delle ore sia dedicata al bere (o a smaltire l’alcol), che si manifestino crisi di astinenza…
Il DSM-5 include una lista di sintomi, di cui devono presentarsene almeno 2 per 12 mesi. In questo caso, la diagnosi è quella di alcolismo. Gli alcolisti sperimentano fallimenti sul lavoro, allontanano le persone care, non si occupano dell’igiene e della nutrizione, hanno una tolleranza crescente (nel senso che richiedono quantità di alcol che aumentano con il tempo).
L’astinenza da alcol
Nel nostro discorso su come riconoscere un alcolista rientra anche una parentesi sull’astinenza da alcol. Abbiamo già citato il craving, ossia il bisogno intenso di bere: una necessità che fa sparire tutto il resto, e che si placa soltanto con le bevande alcoliche.
Quando si cerca di non bere, o non si hanno a disposizione gli alcolici, si soffre per sintomi come la tachicardia, la sudorazione più elevata della norma, le vertigini, la nausea e a volte il vomito, il mal di testa forte. Si verificano tremori alle mani, perdita di equilibrio, agitazione psicomotoria, persino allucinazioni visive, uditive e tattili.
Questa condizione può essere pericolosissima, specialmente se la persona in quel momento è da sola e potrebbe compiere gesti estremi. Anche a questi segnali si deve prestare particolare attenzione.
Aiutare un alcolista
Dopo aver visto come riconoscere un alcolista, è opportuno spiegare come dare sostegno a coloro che soffrono della dipendenza da alcool.
È fondamentale essere empatici e comprensivi, mai giudicanti. Al contempo, bisogna anche essere fermi e indurre l’alcolista ad ammettere il suo problema. Solo così egli si convincerà a rivolgersi a un centro per la cura delle dipendenze, come il nostro.
I familiari e gli amici stretti devono mostrare disponibilità e affetto. Questo non significa giustificare eventuali atteggiamenti aggressivi. Chiedere un aiuto esterno è sempre essenziale in queste situazioni.
I danni dell’alcol
Riconoscere e supportare un alcolista è necessario per scongiurare danni al fegato, allo stomaco, al sistema nervoso e a quello cardiovascolare.
L’alcolismo causa cirrosi epatica, gastriti, ulcere, cardiopatie, infarti, ictus, deficit cognitivi e motori. Una dose eccessiva di alcol può provocare il coma etilico. È indispensabile intervenire prima che la problematica degeneri.
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