Alcolismo funzionale: un problema con l’alcol da non sottovalutare

Alcolismo funzionale

Alcolismo funzionale: un problema con l’alcol da non sottovalutare

Sono numerose le sfumature che caratterizzano l’alcolismo. A porsi delle domande dovrebbero essere non solo le persone che bevono in grandi quantità anche se in poche occasioni, ma anche coloro che bevono poco ma tutti i giorni. Una ricerca svolta in Gran Bretagna ha approfondito il concetto di alcolismo funzionale: secondo gli esiti di questo studio, la generazione di persone della fascia di età compresa fra i 55 e i 74 anni in Inghilterra beve più di quanto abbiano mai fatto le precedenti generazioni della stessa fascia di età. Secondo quanto dichiarato dallo psichiatra Iqbal Mohiuddi, i numeri testimoniano che circa il 50% dei soggetti che hanno un problema con l’alcol non corrispondono allo stereotipo tipico di una persona alcolista.

Gli alcolisti funzionali

Eppure anche loro rientrano nella definizione di alcolista. Si tratta di persone che rivestono un ruolo di primo piano in imprese e società. La loro attitudine al bere non è stigmatizzata, anzi; oltre ad essere accettata, è perfino data per scontata, come se fosse prevista. La caratteristica peculiare di una persona affetta da alcolismo funzionale consiste nella sua tendenza a negare l’assunzione di sostanze alcoliche; egli è in grado di mantenere le proprie responsabilità e sa svolgere il proprio lavoro non solo in maniera corretta, ma anche con successo. È da ritenersi un alcolista chi beve al massimo un paio di bicchieri quasi tutti i giorni, così come lo è chi magari beve pochi giorni al mese ma ogni volta esagera: è ciò che rientra nella definizione di binge drinking.

Il Test CAGE

Per scoprire se si rientra nella definizione di alcosita si può effettuare il test CAGE: nel caso in cui due o più risposte dovessero risultare affermative, sarebbe il caso di drizzare le antenne e non sottovalutare la questione. Non bisogna mai dimenticare che l’alcol è una sostanza tossica e pericolosa per l’organismo, al punto che espone al rischio di sviluppare diverse tipologie di cancro. In base al rapporto Istat relativo al consumo di alcolici nel nostro Paese, oltre 1 persona su 5 tra chi ha più di 11 anni consuma bevande alcoliche tutti i giorni. Questo dato si riferisce al 2016, mentre nel 2006 la percentuale toccava il 30%. È in costante aumento, d’altro canto, il numero di persone che bevono alcolici in maniera occasionale, come pure di coloro che bevono lontano dai pasti. Fra gli adolescenti si va riducendo il consumo di alcolici occasionale e giornaliero.

Quanto si può bere?

Non esiste una quantità raccomandata di alcolici, dal momento che gli esperti suggeriscono – molto semplicemente – di non berne. In base alle linee guida che sono state redatte dall’Istituto Superiore di Sanità, per gli uomini con meno di 65 anni sono considerate tollerabili due unità alcoliche, mentre nessuna unità è ammessa per le donne che allattano o che sono incinte, come pure per gli adolescenti; infine, un’unità alcolica è tollerata per gli uomini over 65 e per tutte le donne che non stanno affrontando una gravidanza o l’allattamento. Per essere chiari, una unità alcolica equivale più o meno a una birra media o a un bicchiere di vino.

Il binge drinking

È probabile, in base a questi dati, che ognuno di noi abbia un conoscente, un parente o un amico alcolista. Sono più di 8 milioni i consumatori di alcolici over 11 che bevono in maniera eccessiva. Oltre 700mila italiani rientrano nella categoria dei bevitori pesanti – i cosiddetti heavy drinker -, ritenuti tali perché sono in grado di bere alcolici in quantità pericolose per la salute. Stando ai criteri indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per le donne è da considerare dannoso un consumo di più di 40 grammi di alcol al giorno, mentre nel caso degli uomini la soglia è di 60 grammi. Per avere un’idea più chiara, una birra da 5 gradi contiene 40 grammi di alcol in 1 litro. È in aumento il trend del binge drinking, che può essere descritto come una specie di abbuffata di alcolici, con l’ingestione di 6 o più bicchieri di alcol nel giro di poco tempo, allo scopo di ubriacarsi. È un fenomeno che riguarda in modo particolare le donne di età compresa fra i 25 e i 44 anni.

Bere troppo: è necessario curarsi

Un alcolista, in genere, non ammette di esserlo. Fra i forti bevitori, 9 su 10 rifiutano di venire allo scoperto ed evitano di utilizzare non solo i servizi di riabilitazione e cura, ma anche solo quelli di diagnosi. Si tratta in modo particolare di uomini, ma ci sono regioni come la Sicilia, il Lazio, l’Umbria e la Toscana in cui non si riscontrano significative differenze di genere. Sono sempre di più le persone che bevono alcolici non a pranzo o a cena ma lontano dai pasti, magari per un aperitivo.

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