
Gruppo AMA: Auto Mutuo Aiuto
I gruppi di auto-mutuo-aiuto (gruppi AMA) sono gruppi, presenti in tutto il mondo, formati da persone che hanno un problema in comune e che si riuniscono periodicamente (spesso una o due volte a settimana): l’obiettivo è quello di dare e ricevere sostegno reciproco nell’affrontare il proprio problema. La loro nascita viene fatta risalire ai gruppi degli Alcolisti Anonimi, che iniziarono a formarsi negli Stati Uniti nel 1935 per aiutare le persone ad affrontare la propria dipendenza da alcol.
Esistono numerose tipologie di gruppi AMA: può essere presente o meno la figura di un facilitatore che conduce il gruppo, le problematiche affrontate sono numerosissime (i gruppi AMA per le dipendenze sono tra i più diffusi) ed esistono diverse metodologie di svolgimento: il metodo dei 12 passi, che è al centro del programma del San Nicola, è una di queste.
La loro validità nell’aiutare le persone ad affrontare il proprio problema è riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il gruppo AMA permette alle persone che vi partecipano di incrementare la propria autostima e la propria motivazione al cambiamento, di approfondire la conoscenza del problema, di migliorare le strategie di coping (le strategie con le quali vengono affrontate le situazioni critiche) e di ampliare la propria rete relazionale, che può rappresentare un valido sostegno nell’affrontare il problema.
PERCHÈ IL GRUPPO AMA FUNZIONA?
“Il gruppo è qualcosa di più e di diverso della somma delle persone: quel che ne costituisce l’essenza è la loro interdipendenza, ciò significa che cambiamento di una parte interessa lo stato di tutte le altre“
(Kurt Lewin)
RECIPROCITÀ, MUTUALITÀ, PARITÀ
La forza dei gruppi AMA trova le sue basi nella collaborazione tra le persone: ciascuno dei partecipanti porta nel gruppo la propria storia e, con essa, le proprie conoscenze e competenze circa il problema oggetto di discussione, che è comune a tutti i partecipanti. In questo modo, ciascuno può riconoscersi in ciò che un altro sta raccontando, e questo favorisce la sensazione di essere accolti e rispettati, in quanto portatori di uno stesso bisogno. La reciprocità, la mutualità e la parità tra i partecipanti sono il fulcro di questi gruppi, attraverso cui sviluppare una comunicazione non direttiva e circolare che favorisce un clima di empatia e non giudizio in cui aprirsi liberamente. In questo modo, la persona può fare esperienza di aspetti di sé altrimenti inespressi e, nel tempo, misconosciuti. Inoltre, il clima emotivo di questi gruppi favorisce anche la possibilità di ascolto senza intervento: le persone non sono tenute a parlare; se non si sentono pronte possono restare in una posizione di ascolto e, gradualmente, confrontarsi con esperienze e modi diversi di vivere la medesima situazione. Per una persona con una dipendenza, confrontarsi con chi ha lo stesso problema e con i suoi modi di affrontarlo, è di estrema importanza.
IL SISTEMA MOTIVAZIONALE COOPERATIVO
Il comportamento degli uomini è dettato dalla presenza dei cosiddetti sistemi motivazionali (SM). Si tratta di sistemi cerebrali e mentali che regolano il comportamento e le emozioni in vista di una meta precisa. Tra questi, il sistema motivazionale cooperativo prevede la cooperazione tra pari per il raggiungimento di un obiettivo comune. E’ su questo SM che si basano i gruppi AMA ed è grazie ad esso che risultano così efficaci. Del resto, l’uomo si è sempre sviluppato all’interno dei gruppi: la famiglia, la scuola, la chiesa, associazioni di vario tipo. Ecco perché il gruppo, e i gruppi AMA in particolare, funzionano.
IMITAZIONE E RISPECCHIAMENTO
Un’altra ragione dell’efficacia dei gruppi AMA risiede in uno dei meccanismi principali dell’interazione sociale: l’imitazione, che è possibile grazie ai neuroni specchio. Si tratta di un gruppo di neuroni che si trovano nel nostro cervello e che si attivano sia quando siamo noi a compiere una determinata azione sia quando osserviamo qualcuno compierla. Ecco perché possiamo imitare gli altri. Inoltre, se quel che fa l’altro somiglia a quello che faccio – o potrei fare – io, allora io sono simile a lui/lei, e viceversa. E’ così che ci conosciamo, attraverso l’osservazione degli altri e le relazioni che instauriamo con loro, che ci rimandano un’immagine di noi che altrimenti non potremmo percepire. In questo modo, gli altri fungono da specchio e ci permettono di conoscerci e costruire la nostra identità. Vedere nell’altro un aspetto di sé che viene rinnegato può generare un conflitto, e compito del gruppo è quello di aiutare la persona a riconoscere questa dinamica e quell’aspetto di sé che respinge. Ciò è alla base del cambiamento, processo fondamentale per affrontare problemi come la dipendenza.
INDIVIDUO COME SOGGETTO RESPONSABILE
Un’altra caratteristica importante dei gruppi AMA consiste nel perseguire una visione dell’individuo come soggetto responsabile della propria situazione. E’ la singola persona che si assume la responsabilità di partecipare all’incontro, di ascoltare, di intervenire, di cambiare il proprio modo di affrontare la situazione. E’ così che la persona può accrescere la propria autostima e superare le resistenze al cambiamento: assumendosene la responsabilità. Nessuno interviene al posto suo, nessuno prende provvedimenti se una persona non partecipa al gruppo o non interviene.
Naturalmente, i gruppi AMA sono liberi e gratuiti, non soggetti a rapporti economici di alcun tipo.
CONCLUSIONI
Il gruppo AMA rappresenta uno spazio in cui riconoscere ed esprimere i propri bisogni e i propri sentimenti, evitando di accumularli e arrivare a uno sfogo sconsiderato, e in cui individuare modalità funzionali per affrontare il proprio problema.
Partecipare a un gruppo AMA stimola a:
- uscire dall’isolamento e dal silenzio, dalle barriere che abbiamo alzato
- raccontare le proprie esperienze di vita e condividere successi e fallimenti
- riconoscere i bisogni più profondi e rispettarli in quanto legittimi
- cambiare il modo di vivere gli eventi
- dare senso e sollievo alla sofferenza
- riconoscere e far emergere le risorse di cui si dispone
- smettere di attribuire agli altri la responsabilità dell’infelicità
- lasciar andare i sensi di colpa
- perdonarsi e perdonare
- cambiare quello che si può cambiare e accettare quello che non si può cambiare
- riprendere in mano la propria vita e a viverla con più consapevolezza.
Ecco perché il programma del San Nicola è quasi interamente basato sui gruppi terapeutici, all’interno dei quali trova posto il programma dei 12 passi (per il quale si rimanda al prossimo articolo). Ecco perché i gruppi terapeutici funzionano e danno la possibilità di attuare un vero cambiamento nella vita delle persone che lo vogliono.
L’obiettivo, al San Nicola, è quello di “fermare il comportamento per capire il comportamento“. Identificare quali sono i rinforzi che portano avanti la dipendenza, i danni e gli effetti del gioco d’azzardo nella vita della persona, i blocchi in cui si è incastrati e dai quali ancora non si è riusciti a liberarsi. Infine, quali i comportamenti e gli atteggiamenti necessari per cambiare la propria vita.
Per aiutare le persone servono le persone: al San Nicola educatori, terapeuti, counsellor in recupero da tanti anni mettono ogni giorno la loro esperienza al servizio di chi vuole aiutarsi.
Contenuto curato dal Dott. Claudio Pederzani
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Adesso hai una dipendenza, tra due mesi avrai una vita…