La dipendenza da sesso è un disagio diffuso nella società contemporanea, ma al tempo stesso frequentemente minimizzato e complicato da affrontare, in quanto facile oggetto di confusioni, giudizi moralistici o ironie.
Sebbene la letteratura scientifica non sia unanimemente concorde nel categorizzare la “sex-addiction” come vera e propria “patologia”, esistono indubbiamente una serie di sintomi e fattori che consentono di distinguere con certezza la condizione di “dipendenza da sesso” da quella che si potrebbe ritenere semplicemente una sana e “vivace” vita sessuale.
Il primo tra questi è il fatto che il “malato di sesso” non prova una vera soddisfazione nell’esecuzione dell’atto sessuale in sé, che ricerca in maniera compulsiva e vive, anzi, come una specie di “obbligo”.
Ciò può portare i soggetti dipendenti da sesso a mettere in atto comportamenti estremi, come la ricerca costante e ossessiva di partner sessuali (che non di rado porta anche ad una certa esposizione a vari rischi di natura sociale o sanitaria), oppure trascorrere ore ed ore della giornata a masturbarsi.
Quest’ultimo fenomeno oggi è favorito anche dalla larga diffusione dei siti pornografici su Internet, o dalla moltiplicazione delle video-chat erotiche a pagamento, che consentono al “sex-addict” di isolarsi nella privacy della propria abitazione e di vivere in solitudine la propria condizione. Non ultimi, i siti di incontri online offrono al dipendente da sesso uno strumento rapido, massificato ed accessibile per pianificare e mettere in atto le ricerche di nuovi partner.
I meccanismi che inducono alla dipendenza da sesso sono, in larga parte, i medesimi che innescano anche le altre dipendenze, che siano esse da sostanze o da gioco d’azzardo.
Molto spesso, possono essere ricercati in traumi vissuti durante l’infanzia o nella vita più recente del soggetto, eventi tali da causare forti condizioni di stress o depressione, che vengono “compensate” attraverso l’ipersessualità.
L’insorgere di questa specifica condizione può verificarsi, dunque, in tutte le fasce d’età e categorie sociali, sviluppandosi silenziosamente e lasciando ignari i familiari o cari dei soggetti anche per lunghi periodi di tempo, finché i sintomi non emergono per un episodio casuale o non si intensificano al punto tale da risultare evidenti.
Gli effetti della dipendenza da sesso possono, infatti, essere “mascherati” tramite una ricerca della privacy che in altre condizioni potrebbe essere considerata “normale”, ma tendono comunque ad emergere sul lungo periodo, con comportamenti e problemi che evidenziano lo stress psicologico, fisico e sociale a cui il soggetto dipendente è sottoposto. Tra questi ci sono: difficoltà cognitive, mancanza di sonno, aumento di ansia e depressione, cambiamenti nelle relazioni sociali (soprattutto quelle familiari) e incapacità di saper gestire le emozioni nel modo corretto.
Per le sue caratteristiche, fortemente assimilabili a quelle delle dipendenze “tradizionali” da sostanze, anche la “sex-addiction” può essere curata attraverso la giusta serie di interventi psicologici e terapeutici. Il primo è indubbiamente la presa d’atto, da parte del dipendente, della propria condizione e la conseguente determinazione a volervi porre rimedio.
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